Chissà se oggi Andy fosse diventato "Warhol"?

 

 

"Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti".

Dato che non credo molto agli indovini i casi sono pochi: o Warhol era veramente di un'intelligenza innata e aveva capito tutto, o ci ha giocato la fortuna; oppure lui ha giocato molto bene le sue carte per far si che ciò accadesse.

Forse è una sentenza un pò azzardata ma alla fine l'azzardo non è quello che la Pop Art ha sempre cercato?

Se ci pensate, Warhol dava a oggetti banali e quotidiani l'importanza che si da a un'oggetto d'arte ( e successivamente arrivò anche il valore).

per molto di più di 15 minuti ma, di fondo il concetto era quello.

Ne nascono pochi ormai di personaggi così; quasi tutti oggi fanno leva solo sull'estetica dimenticandosi che per essere artisti veri c'è anche bisogni della testa.

Andy aveva quoziente intellettivo da vendere e se ciò fosse stato possibile lo avrebbe fatto!

Come succede a tutte le personalità forti, che un pò ci sono e un pò ci fanno come si usa dire in gergo, anche Warhol non è mai stato amato da tutti.

Ho sentito spesso persone che lo hanno accusato di aver ucciso l'arte con la tecnica della riproduzione in serie e il suo "vizio" di incorporare tutto sotto l'etichetta "opera d'arte".

Eppure il mondo aveva bisogno di lui, una figura che esaltasse il progresso e l'euforia dell'America degli anni '60; Warhol è nato al momento giusto nel posto giusto ed ha consegnato l'arte a quella che da allora si chiama società di massa.

Ma provate ad immaginare Warhol oggi, con il consumo di massa in crisi come sarebbe potuto diventare quello che è?

Chi fa lunghe file davanti a Palazzo Reale per visitare la sua mostra deve essere pronto a calarsi in un'ottica che di fatto non esiste più o comunque tende all'estinzione.

Immaginate il ragazzino liceale che visita queste stanze colorate ricche di oggetti dalle marche famose, simboli di un'epoca che oramai appartiene ai suoi nonni e che non sa cosa volesse dire, negli anni del boom economico, trovarsi la casa invasa da bottiglie di Coca Cola o di enormi scatole di detersivo Brillo.

Lui che è abituato a vedersi il frigorifero invaso da cibi dalle più strane sottomarche provenienti da supermercati a basso costo, che invece della troppo costosa bibita americana si ritrova a bere la Fizzy Cola. 

Tutto questo perchè il brand oggi costa troppa.

Gli oggetti per la casa si materializzano subito dopo che le madri tornano da mercatini cinesi ma, quasi sempre , si tratta di oggetti plasticosi, fragili o usa e getta.

Il mondo di cui Warhol si è nutrito è morto e ad ucciderlo non è stato nessun pazzo fanatico con la pistola, solo il mondo che 20 anni dopo la nascita dell'arte Pop è impazzito, si è lasciato prendere la mano e noi ne stiamo pagando il prezzo.

Lo sta pagando proprio il ragazzino che abbiamo lasciato alle prese con la mostra e che probabilmente si sta chiedendo se il suo I-Pod o la sua cartella firmata saranno mai esposti in un museo.

Forse si ma sicuramente non avranno lo stesso impatto, perchè al mondo di brand non frega più molto, solo a pochi eletti e a chi ancora può permetterselo.

La massa è povera e incazzata, ha già avuto tutto e tutto gli è stato tolto.

Ci vorrebbe un Warhol che faccia diventare arte il nulla.

Forse lui ne sarebbe anche stato capace.

 

Per prenotare i biglietti, le visite guidate e i laboratori e per conoscere i prezzi della mostra : www.warholmilano.it/