Visconti e Sforza dominano anche la Milano contemporanea.

 

L'esposizione a Palazzo Reale promossa da Skira dal 12 Marzo al 28 Giugno 2015 ripensa a quella del 1958 che aveva allora affermato l'identità milanese. Quella di oggi invece esalta la centralità della Milano lombarda nella cultura Europea, alle porte di Expo 2015. Il periodo che viene preso in esame è quello che corre dal 300 ai primi anni del 500; due secoli di storia attraversati dalle vicende di due dinastie che fecero la grandezza di Milano: i Visconti prima e gli Sforza poi.

 

In mostra sono presenti i maggiori nomi che resero l'arte del ducato la prima in assoluto e che ancora oggi, con le loro opere millenarie, fanno della città un gioiello dell'alta Italia.Il percorso dell'esposizione si svolge a tappe in ordine cronologico; agli eventi storici si mescolano quelli artistici, le innovazioni e le influenze con le altre città.Due pilastri della storia aprono il percorso: Azzone Visconti al potere ducale e Giotto al potere in arte al tempo.

 

La sezione più significativa è però quella centrale dedicata a Gian Galeazzo Visconti e al Duomo, da lui voluto nel 1386.L'opera simbolo della città nasce proprio in questi anni e come dice la leggenda' la sua Fabbrica non termina mai i lavori'. Nell' 800 gli viene regalata la giusta scenografia per un'opera così splendida; è creata la luminosa piazza e l'imponente vicina Galleria Vittorio Emanuele.

 

La mostra ci fa apprezzare parti nascoste della maestosa cattedrale gotica; sono infatti esposte le sculture angeliche che adornano i piloni reggenti le volte, posti generalmente troppo in alto per poter essere ammirati dai nostri occhi; e le vetrate policrome prese momentaneamente a prestito.

 

Non è solo il marmo di Candoglia a brillare nella Milano trecentesca ma anche l'oro delle piccole e preziose miniature che adornano libri di preghiere e breviari.Appartengono invece ad un'arte più profana i tarocchi realizzati dalla bottega del Bembo per la corte ducale Viscontea,opera che colpisce per la sua bellezza e per l'integrità con cui ci è pervenuta.

 

La sezione dedicata alla seconda dinastia, gli Sforza, si apre con le immagini dei duchi che venivano impresse ovunque quasi a voler consolidare un potere non proprio legittimo.Francesco Sforza era infatti un capitano di ventura che salì al potere dopo la repubblica Ambrosiana in quanto marito della figlia dell'ultimo duca Bianca Maria Sforza.

 

Ma una delle immagini più belle della mostra è dedicata alla 'duchessa celeste', Maria.Michelino da Besozzo realizza infatti nel 1420 la' Madonna del Roseto', un'opera sicuramente d'impatto e di una eleganza straordinaria.Palazzo Reale le ha dato la giusta collocazione e la giusta luce sotto cui poterla ammirare e apprezzare al meglio.

 

La mostra si colloca tra quella di Bramante e quella dedicata al genio di Leonardo, in un percorso artistico voluto dal Comune di Milano per celebrare quella che per la città fu 'l'età dell'oro'.Dopo secoli di storia ammirabili dai nostri occhi contemporanei che si orientano nella città lombarda, le origini di tanto splendore tornano quasi ad affermare ancora una volta il loro potere.