L'arte: la favola più antica del mondo. La fiaba: l'arte del contemporaneo?

 

 

Le fiabe; quei piccoli fanciulleschi racconti che cullano le notti spensierate dei bambini di tutto il mondo.Sono la nostra ninna nanna ma anche la nostra rovina, ci fanno innamorare di eroi fantastici a cui vorremmo tanto assomigliare e a sereni lieto fine che nella realtà sono comunemente chiamati “ colpi di fortuna”. Insomma, ci lasciano qualcosa dentro che ci forgia per tutta la vita adulta, diventano parte delle nostre personalità.

E oltre agli psicologi chi, se non gli artisti, potevano cimentarsi in un’ analisi perfetta degli effetti del fenomeno fiaba sfruttandone al meglio i sognanti elementi? C’è infatti una schiera di artisti contemporanei che si è cimentata nella reinterpretazione delle fiabe, liberandole dai classici clichè narrativi. Di questo gruppo di artisti fanno parte Kiki Smith, che ha ritratto  la psichedelica Alice e Cappuccetto Rosso e David Hockney che ci ripropone, in chiave artistica, le favole dei fratelli Grimm.

Ma chi l’avrebbe mai detto che alla lista si potesse aggiungere un non figurativo, il padre dell’astrattismo Vassily Kandinsky.Ebbene si, è questa l’inedita versione di Kandinsky che ci viene insegnata se visitiamo la mostra di Palazzo Reale a lui dedicata  ( 17 Dicembre-27 Aprile 2014).Ben venga questa insolita rivisitazione perché spesso si cade nell’errore di ingabbiare l’arte in compartimenti stagni in cui nuotano stereotipi come l’astrattista, l’espressionista o il realista, dimenticando che la personalità non è mai o bianca o nera.

Le 80 opere proposte nell’esposizione milanese, al di la della bellezza o meno, sembrano urlare la volontà di mostrare un Kandinsky a tutto tondo.L’inizio del percorso propone delle opere giudicate insolite per il maestro russo, piccoli quadretti che racchiudono scorci dai colori brillanti, chiaramente eco della sua conoscenza delle opere impressioniste.

Le opere di Kandinsky realizzate a Monaco hanno ancora un disegno ma già mostrano il suo amore per il colore, ma mostrano anche il suo animo fanciullesco.Sono qui presentate, sotto forma artistica, le fiabe russe che la zia di Vassily era solito narrargli durante la sua infanzia. Litografie, tempere e taccuini pieni di disegni sfavillanti, i simboli della sua cultura e delle sue radici più profonde. Quale bambino non si sentirebbe ora più vicino a questo metodico artista russo?

La passeggiata prosegue poi svolgendosi attraverso il percorso evolutivo di Kandinsky; dai suoi studi in bianco e nero dei “ Piccoli mondi” fino alle più grandi tele colorate che noi tutti ben conosciamo. La sua naturalezza nel mescolare le teorie del colore allo studio degli elementi  curvilinei ( ripresa probabilmente dall’incontro con l’Art Decò della fine dell’800) lo ha reso un artista importante e degno di sedere alla cattedra della scuola del Bauhaus.

Eppure questa mostra non ha nulla della serietà e del rigore della scuola Gropiusiana  ma, ha tutta la leggerezza che si legge attraverso gli occhi dei fanciulli.

Sarà forse un’interpretazione un po’ azzardata ma a noi piace vederla così.

Per prenotazioni biglietti, visite guidate laboratori e info sui prezzi : www.kandinskymilano.it/home/